mercoledì 20 dicembre 2017

Il piccolo re soldato Vittorio Emanuele III e la Regina Elena tornano in Piemonte

Ho aspettato qualche giorno a scrivere questo articolo perché volevo prendermi il tempo per ragionarci su e non cadere nel banale.

Nella notte di venerdì 15 dicembre 2017, in gran segreto, è stata spostata la salma della regina Elena di Montenegro, moglie di Vittorio Emanuele III, nel santuario di Vicoforte Mondovì.
La domenica, visto che ero di passaggio, ho pensato di fare un salto a vedere la novità.
Arrivo di fronte al santuario e vedo un gran brulicare di gente con addirittura un furgone della Rai e molti giornalisti. 
Chiedo a un signore e mi dice che sta per arrivare la salma re Vittorio Emanuele III, partita con un volo di stato da Alessandria d'Egitto la sera precedente, dove era sepolto dal 1947.
Verso le 13:30 la salma arriva, appena la cassa è estratta dal carro funebre la bandiera Italiana con effige dei Savoia viene posta sopra di essa. L'accoglie don Meo, rettore del santuario, che fa un veloce discorso, poi la bara viene trasportata all'interno della basilica per una sbrigativa funzione funebre chiusa al pubblico ed infine deposta nella cappella di famiglia, dove è già presente la salma della moglie e del loro antenato Carlo Emanuele I.
Dopo circa un'ora la basilica viene riaperta al pubblico quindi colgo l'occasione per fare una visita e scattare qualche foto. Purtroppo la cappella è chiusa e non ci si può avvicinare ai sarcofagi.

Ecco qualche foto dell'evento.










Questa è la tomba di Carlo Emanuele I che iniziò la costruzione del Santuario di Vicoforte.


Ho aspettato a scrivere perché è comunque un personaggio scomodo, nonostante sia morto da più di 70 anni. Dopo qualche ora dai fatti la tv, i giornali locali e addirittura la famiglia Savoia hanno iniziato a fare comunicati di vario genere.
I Savoia dell'asse ereditario si sono ostinati a dire che la sistemazione giusta sarebbe stato il Pantheon a Roma, tomba dei re d'Italia, altri la basilica di Superga, altri dicono che sarebbero dovuti stare dove erano altri ancora han tirano in ballo gli avvenimenti storici di 70 anni fa. L'anpi è fortemente contraria al rimpatrio, al governo ci sono state interrogazioni sul motivo di usare un aereo di stato. Insomma si è creato un gran baccano mediatico...

Proprio per questo ho deciso di aspettare. Il tempo mi ha portato consiglio ed il mio pensiero si è moderato rispetto quello che avrei probabilmente scritto la sera stessa.
Ecco quello che penso, un qualsiasi morto deve avere pari rispetto e per questo motivo qualsiasi essere umano ha il diritto di riposare nella sua terra d'origine.
Partendo da questo principio ho accettato che i vecchi reali, nonostante ne abbiano combinate di tutti i colori più di 70 anni fa, siano tornati nelle loro terre, anche se mi turba un po' la sepoltura in una chiesa che dovrebbe essere riservata a casi eccezionali di ottima condotta in vita...

Tanto per riassumere sono da attribuire a Vittorio Emanuele Terzo la partecipazione a due guerre mondiali, le varie campagne in Africa, Grecia e Albania, dove i nostri militari non si comportarono proprio da regolamento, le leggi razziali con le conseguenti deportazioni, l'ascesa del fascismo per non parlare della fuga dopo l'8 settembre e l'abbandono del suo paese ai vari occupanti. 
La regina Elena invece pare fosse quella che in casa portava i pantaloni e il giudizio storico su di lei è sicuramente migliore, infatti si dedicò a molte opere di beneficenza, la più importante fu la creazione del corpo volontario delle crocerossine.
Probabilmente ora, da morti, porteranno qualche beneficio in questa terra di provincia e, seppur in minima parte, ricompenseranno le famiglie dei giovani che ancora oggi riposano in qualche fossa comune a migliaia di km di distanza dalle loro case per colpa loro.



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